Dimmi cos'è l'amore per te
Di responsabilità e felicità, di paure superate, di Mosca e poi di letture belle e di tre ragazzi che viaggiano alla ricerca delle loro radici
La mia anima è pellegrina. Nell'ultimo anno, però, ho imparato a portarmi sempre di più dove il mio cuore ha bisogno di essere.
Non sempre so cosa stia cercando, ma mi metto in ascolto e chiedo ai miei maestri di aiutarmi. Nel tanto rumore di oggi è un esercizio difficilissimo mettersi in ascolto. Dobbiamo imparare a tornare in contatto con ciò che sentiamo.

A volte, anche dopo, che arrivo in un luogo che mi “ha chiamata” non so proprio dire cosa mi abbia portata lì. È successo con Roma: durante il secondo mese che vivevo lì, mi è stato chiesto: «Hai trovato quello che stavi cercando?». La risposta è stata naturale: «No». Anche se non ero partita con un intento né con un obiettivo manifestato, sentivo che avevo ancora qualcosa da trovare. E quindi ci tornerò. «Perché?» mi hanno chiesto. «Per stare bene». Non esiste motivo più nobile che far stare bene il nostro cuore.
Nel ritiro da poco concluso, Estasi, con Fabiana Spagnuolo e Francesca Moksha, una delle frasi che mi sono tatuata sul cuore (tra le tante, a dire il vero!), è che stare bene è un nostro dovere. Noi che possiamo farlo, noi che possiamo scegliere, abbiamo il dovere di scegliere bene. Anche per chi non può farlo. Questo è parte della nostra responsabilità.
Bisogna farsi carico della propria felicità
E non è facile. Un passo alla volta, con disciplina, coraggio e fatica, si esplora e si fa esperienza di felicità e di amore. Leggevo oggi su Instagram: «Restare non è sempre radicarsi, a volte è permettere a se stessi di perdersi». Così è: a volte ci si perde andando, a volte restando, a volte ci si radica, altre ci si scioglie, altre ancora ci si trova o ci si ritrova.
Qualche giorno fa un amico ha condiviso il video di uno scrittore italiano che parlava di amore e io ho commentato: «Lui lo trovo un po’ banale». Mi ha chiesto di argomentare. «La sensazione è che a parlare sia una persona che ha studiato tantissimo e che ha costruito le sue idee attraverso i libri, ma che non ha esplorato la vita». E nutro della sana invidia per tutti i riferimenti letterali, filosofici e storici che usa per costruire le sue narrazioni, ma a me non basta. Come potrebbe bastare?

L'amore si vive. L'amore si fa. L'amore si prova. Per amore si soffre. E si desidera ardentemente. I desideri a volte non sono nobili agli occhi degli altri. L'amore è tenerezza infinita ed è disperazione senza limiti. L'amore incondizionato, quello non corrisposto. Il troppo amore. L'amore assente. Quello non ricevuto. L'amore si percepisce. Lo si sente nascere. Lo si riceve forte come uno schiaffo in faccia. L'amore travolge e stravolge. Come si fa a dire cosa sia l'amore? Amore è famiglia. Amore è amicizia. Amore è sesso. L'amore è contagioso. L'amore è equilibrio ed è sentirsi sull’orlo del precipizio. L'amore si sussurra. L'amore si grida. L'amore fa ridere. Fa piangere anche. Fa sperare. L'amore fa sognare e apre inquietudini, fa vivere nell'incertezza. L'amore è sentirsi vivi e far sentire vivi con la sola presenza. L'amore interrompe il tempo, lo rallenta o lo accelera. L'amore è monogamo e poligamo. L'amore fa penare. Fa stare svegli. Fa dormire i sonni più tranquilli. L'amore è non resistere. È stare mano nella mano. Stare appiccicati. Avere bisogno fisico dell'altro. L’amore è inaspettato e fa sentire tutto giusto, tutto al suo posto. L’amore è nutrimento. L'amore è desiderare di voler fermare il tempo in “quell'esatto momento”. L'amore è clandestino. A volte segreto. L'amore è in un tradimento. L'amore alla luce del Sole e quello protetto dai raggi della Luna. L'amore è il battito del cuore accelerato, le gambe che tremano, il nodo alla gola. L'amore è la certezza di averlo incontrato. L'amore va lento e va fortissimo. L'amore è sentirsi naufraghi. L'amore è scoprirsi nudi e sentirsi divinamente in quella nudità. L'amore ha un odore. L’amore sono ricordi. L’amore di uno sguardo e quello di un abbraccio. L’amore fa sentire forti e indifesi. L’amore intermittente. L’amore è non resistere. L’amore è sapere tutto e sapere di non sapere niente.
L’amore esiste. L'amore è libertà. L'amore è verità
Vivere, perdersi, andare, legarsi, sciogliersi.
***
L’amore si nutre anche verso i luoghi. A volte è immediato, altre conquista lentamente o tornandoci. Ci sono dei posti che hanno qualcosa di incredibilmente attraente, anche se non si sa spiegare. È come quando entriamo in una stanza e veniamo calamitati da una persona. Come funziona? Chi lo sa? Non sappiamo niente, neanche che voce abbia quella persona, né cosa pensa né come, tantomeno come si muove nel mondo... Eppure non possiamo fare altro che fissarla.
Sto finalmente leggendo, dopo averlo iniziato e abbandonato almeno tre volte, Il maestro e Margherita di Bulgakov. Alla comparsa del diavolo, cioè a pagina 3 credo, io mi spaventavo e ci rinunciavo. Oggi, dopo tanto lavoro sulla mia ombra, avendo fatto i conti (almeno in parte) con i miei lati oscuri, l’ho ripreso in mano. Scrivevo un anno fa, «Sai a quanta bellezza rinunci, senza mai uscire nel buio?».
Ora so che è solo scendendo nelle profondità, nell’oscurità, che si vedono altre luci e così posso finalmente godermi anche Il maestro e Margherita senza paura.
Allora, leggendo di quel signore straniero che gira per Mosca con una giacca a quadri, un gatto enorme di nome Begemot e i suoi aiutanti Korov’ev e Azazello, mi è tornato alla mente il mio breve viaggio a Mosca.
Era dicembre 2021, si viaggiava con il Green Pass e facendo svariati tamponi prima, durante e dopo il viaggio. Pochi mesi dopo sarebbe iniziata una guerra che conosciamo. Appena uscita dall'aeroporto mi ero sentita avvolta da qualcosa che c'era nell'aria. Ricordo la neve, il freddo (nemmeno troppo a dire il vero, ma forse solo perché ero pronta per affrontare gli Ottomila), il traffico, gli spazi e le dimensioni. Mi avvolgeva qualcosa di grande.
Opulenza, rigidità, severità. E poi una profonda intimità delle persone, trattenuta forse dagli ingombranti cappotti che indossavano. Mi sentivo lontana pur essendo vicino e vicina pur essendo distante.
Ero andata a Mosca per l’inaugurazione di un museo di arte contemporanea, il GES-2, progettato da Renzo Piano, e di proprietà della russa V–A–C Foundation che aveva già un’altra sede a Venezia. Ora sono, purtroppo, entrambe chiuse. Il museo, nel quartiere Ottobre Rosso, aveva inaugurato con un gruppo di mostre riunite sotto il titolo To Moscow! To Moscow! To Moscow!
La direttrice della fondazione (italiana che da anni viveva in Russia) ci aveva spiegato che quel museo voleva essere soprattutto un luogo di incontro e uno spazio dove scoprire i codici culturali dell’arte russa contemporanea (e non solo). «Vogliamo superare i cliché - mi aveva detto -, uno fra tutti che i russi siano dei barbari rispetto al resto d’Europa». Perché, è vero, un po’ ti senti in terra straniera, in un Paese lontano, che fatichi a comprendere a volte. Eppure c'è qualcosa di incredibilmente attraente, un fascino irresistibile, di quelli che non si sa spiegare.
Proprio come in amore.
Le news più interessanti che ho letto
Non è un articolo di viaggi, ma vista la mia naturale inclinazione a registrare nella mia memoria più ricordi possibili, l’ho trovato interessantissimo. In fondo quando viaggiamo sentiamo ancora più forte il bisogno di fotografare, salvare, tenere memoria attraverso foto, diari, video… Ci sono due persone in questo articolo del National Geographic: una ricorda ogni momento della sua vita e non solo, l’altro dimentica tutto quello che gli capita nel giro di un minuto. E allora il giornalista si chiede, cos’è la memoria? In un mondo in cui abbiamo accesso a moltissime memorie esterne, cosa ne è della nostra interna? Ve lo consiglio, è un articolo molto lungo, ma oggi è domenica, no?
Giornali di viaggio fatti bene ce ne sono ancora. Pochi, ma ci sono. Voyage Voyage è uno di questi. E questo è un bellissimo racconto della città di Ostenda, in Belgio, dove il mare incontra l’arte. Qui nacque James Ensor, enfant terrible della città, e la sau casa oggi è un museo. Marvin Gaye qui compose Sexual Healing nel 1982, ispirato dal suono del vento e dal silenzio delle spiagge d’inverno. E poi c’è Arno, rocker ruvido dal cuore tenero, figura ostendese per eccellenza. Quando leggere di un luogo mai visto è un piacere.
Infine, segnalo il canale YouTube Kids of Colony di tre ragazzi di 23 anni nati in UK, ma con genitori emigrati rispettivamente da Somalia, India e Marocco, che viaggiano in questi Paesi per riflettere sull'identità stratificata di chi è cresciuto a Londra e ha legami con l'estero. Niente resort, niente posti per turisti e niente ristoranti di lusso, i tre sono solo alla ricerca di scoprire cosa li leghi ai loro Paesi d'origine.
Love is the answer 💙